Cronaca

Lite per l’eredità, imprenditore di Gravina si rivolge al boss per far sparare contro l’auto dello zio: tre misure cautelari

Ha contattato un pregiudicato, legato alla criminalità organizzata, per far danneggiare a colpi di pistola l’auto dello zio, con il quale erano sorti contrasti per un’eredità. È successo a Gravina in Puglia, dove i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone, accusate (assieme ad un quarto indagato, già arrestato), dei reati di minaccia aggravata dal metodo mafioso, ricettazione e porto di arma da fuoco clandestina.

Il provvedimento è stato firmato dal Gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I fatti risalgono al dicembre 2023 quando, secondo l’accusa, un imprenditore gravinese avrebbe preso accordi con un noto esponente della malavita locale, per compiere un atto intimidatorio ai danni dello zio, verso il quale nutriva un forte desiderio di rivalsa, per via di alcuni dissidi legati a questioni di eredità oltre che di vicinato.

L’accordo prevedeva di far esplodere diversi colpi di pistola contro l’auto della vittima. In cambio l’imprenditore avrebbe consegnato al pregiudicato la somma di 6.500 euro, di cui 3.000 versati in anticipo. Altre due persone sarebbero state poi coinvolte nella vicenda, con l’incarico di procurare e custodire l’arma e di eseguire materialmente l’attentato.

Il piano è fortunatamente fallito, grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri che, monitorando l’attività degli indagati, hanno scoperto le loro intenzioni, arrestando in flagranza uno dei partecipanti all’azione intimidatoria, trovato in possesso della pistola.

Per questo reato, il responsabile era già stato condannato alla pena di due anni di reclusione. Adesso è scattata la misura cautelare anche per tutti gli altri: uno finito in carcere, uno ai domiciliari, mentre per il terzo indagato è stato disposto l’obbligo di dimora.

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