Cronaca

Matricidio a Marina di Leporano, Dettori resta in carcere: “Potrebbe compiere delitti feroci verso altri familiari”

Dovrà restare in carcere Salvatore Dettori, il 46enne tarantino reo confesso del matricidio di Silvana La Rocca, avvenuto quattro giorni fa a Marina di Leporano. Lo ha deciso il gip Francesco Maccagnano dopo l’udienza di convalida del fermo dell’uomo che avrebbe assassinato brutalmente la madre 73enne. Dettori rimarrà dietro le sbarre perché è sussistente il rischio di fuga e soprattutto perché permane concreto il rischio di ulteriori feroci delitti nei confronti di altri familiari, verso i quali prova un astio profondo.

Nella sua ordinanza di 23 pagine, il magistrato ha illustrato gli aspetti tecnici del caso, soffermandosi sulla ricostruzione di un delitto efferato e sulle gravi incongruenze emerse dalle dichiarazioni messe a verbale dall’omicida. Dalle indagini è emersa l’esistenza di rapporti conflittuali tra la 73enne (originaria del comune cosentino di Saracena) e il figlio, determinati in particolare dalla precaria condizione economica di quest’ultimo, che aveva anche acceso un mutuo per acquistare un’abitazione a Pulsano, ma non riusciva più a pagare le rate e aveva accumulato un debito importante. Il 46enne ha parlato del rifiuto della madre di ospitarlo a casa e della gestione della villetta di Leporano.

Sabato, dopo la prima confessione resa al p.m. Salvatore Colella durante la notte successiva al ritrovamento del cadavere della mamma, Dettori ha parlato di nuovo a lungo dinanzi al giudice Maccagnano. Tre ore e mezzo per raccontare nuovamente l’assassinio della madre spiegandone anche le folli ragioni: un gesto pianificato e realizzato nella villetta di Marina di Leporano nella quale il corpo dell’anziana è stato rinvenuto giovedì sera in un lago di sangue.

Stando a quanto si è appreso il 46enne, ex sottufficiale della Marina Militare a carico del quale non vi è traccia documentata di disturbi mentali, ha confermato la versione dei fatti. Un racconto da brividi dopo il quale era stato fermato con la contestazione di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dall’aver agito contro la madre. Dettori avrebbe spiegato di essersi recato alla villa della mamma mercoledì sera già con l’intenzione di uccidere la donna ed eliminarla una volta per tutte dal suo mondo, infestato da una setta di cannibali: una descrizione sconvolgente e fantasiosa, in cui non sono mancati riferimenti a demoni e vampiri.

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