L’incrocio che non ti aspetti. Il Foggia contro il suo recente passato ma anche contro chi, in qualche maniera, ne ha tratteggiato la storia. Lunedì sera i rossoneri saranno di scena a Trapani: di fronte avranno la squadra siciliana sulla cui panchina da qualche giorno è seduto Eziolino Capuano, l’uomo chiamato da Canonico per risollevare il Foggia dopo la falsa partenza firmata Brambilla. Poche settimane, pochissimi punti, in mezzo una tragedia e un rapporto mai nato con lo spogliatoio: elementi che spinsero l’allenatore di Pescopagano a rassegnare le dimissioni in seguito alla sconfitta in trasferta col Sorrento. “Lo avrei fatto anche se avessimo vinto”, si affrettò a dire poco dopo la gara. Capuano ma non solo, perchè sempre al Trapani da pochi giorni è arrivato Peppino Pavone, l’ideologo della prima Zemanlandia che proprio a Foggia, agli albori degli anni 90, ha vissuto il periodo più fulgido della sua carriera. Sia Capuano che Pavone, tuttavia, non si sono lasciati bene con l’ambiente. Detto del primo, che non è riuscito a stabilire alcun feeling con i calciatori, per Pavone il discorso è diverso. Per il diesse i rapporti logori con Canonico hanno interrotto in maniera traumatica il matrimonio. Due ex dal dente avvelenato, dunque, ma anche tanta voglia di rivalsa di un Foggia che non ha digerito gli attacchi al gruppo dell’attuale tecnico del Trapani, a Foggia fino a poco più di un mese fa. Proprio Capuano intanto a Foggia fa la…spesa: il suo staff si è arricchito di Domenico Ferrazzano, preparatore atletico, foggiano di nascita e collaboratore del club rossonero solo fino a qualche giorno fa. Trapani-Foggia intanto si avvicina. E c’è da starne certi, non sarà una partita come tutte le altre…