Si intitola Dedalo ed è il singolo che anticipa l’uscita del primo album di IROAI. Al secolo Manuela Lorusso, la cantante andriese classe 91 arriva a pubblicare il suo album musicale dopo anni di formazione che hanno affinato la precoce inclinazione nella scrittura di poesie. Quella capacità emersa nei primi anni dell’adolescenza è diventata presto necessità di comunicare sentimenti ed emozioni. Incontri ed esperienze hanno trasformato le attiotudini in competenze: dapprima partecipando a diversi concorsi musicali, poi approfondendo le conoscenze attraverso lo studio e diverse masterclass organizzate da nomi del calibro di Fabrizio Bianchi, Michele Marmo e Antonio Galbiati, certificando la sua formazione con una Laurea in discipline della musica e del teatro e mantenendo sempre vivo il rapporto con il pubblico esibendosi nei lavori progettati dalla associazione culturale asincrono, Manuela lorusso ha trovato nello psudonimo Iroai lo specchio della cantautrice che voleva diventare: il termine giapponese significa “sfumatura” e ben si confà allo stile caratterizzato dal passaggio graduale tra tonalità.
La gamma dinamica affonda le proprie radici nella tradizione rock, i timbri invece, in quella post rock. L’armonia mostra soluzioni peculiari del jazz contemporaneo, il tutto colorato e arricchito dall’incisività della melodia. La contrapposizione tra le dolci sfumature del timbro di Iroai e la crudezza del testo rendono “Dedalo” un brano unico, inusuale nel panorama musicale italiano “Il brano -spiega Iroai- prende il nome dal mitico costruttore del Labirinto di Creta, Dedalo. Un labirinto di pensieri dal quale sembra impossibile uscire. In un luogo dove perdersi sembra un destino inevitabile, Dedalo trova una via d’uscita solo grazie alle sue capacità e diventa l’unico artefice del suo destino