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Cronaca

Neonato trovato morto in chiesa a Bari: un black out all’origine del malfunzionamento della culla termica?

Un black out elettrico, avvenuto prima di Natale, che potrebbe aver provocato il presunto malfunzionamento della culla termica: è questa una delle ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti, nell’ambito delle indagini sulla morte del neonato, trovato senza vita la mattina del 2 gennaio scorso a Bari, nella chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco.

A rivelare agli investigatori il dettaglio dell’improvvisa assenza di corrente, risalente ad una decina di giorni prima del ritrovamento, sarebbe stato uno dei collaboratori del parroco, don Antonio Ruccia, che avrebbe riferito di un recente intervento dell’Enel per ripristinare l’elettricità nella zona interessata dall’interruzione.

Un black out che potrebbe (almeno ipoteticamente) aver influito sul cattivo funzionamento del dispositivo di sicurezza della culla termica dove è stato trovato il piccolo. Il meccanismo prevede infatti che, nel caso in cui venga collocato un neonato al suo interno, dalla culla si attivi automaticamente il sistema di riscaldamento e, contemporaneamente, un segnale telefonico di emergenza, che avverte della sua presenza, diretto al parroco ed agli operatori del 118. Ma qualcosa non ha funzionato.

Quando è stato notato dal titolare di una impresa di pompe funebri, in chiesa per un funerale, il piccolo era già morto, non è ancora chiaro se a causa del freddo o per altre patologie. I dubbi, in questo senso, potranno essere sciolti solo a seguito dell’autopsia, che verrà eseguita dal professor Biagio Solarino, dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. Un tassello che potrebbe aiutare gli inquirenti a fare luce su quanto accaduto al bambino, appena nato eppure già vittima di un triste destino.  

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