Consorzio Mongolfiera e Comune di Andria hanno stipulato un atto transattivo che permetterà di chiudere una partita che si trascina da anni su quanto pagare la TARI in base alle metrature ed alle destinazioni d’uso del centro commerciale andriese. L’ente comunale dovrà restituire al Consorzio quasi 250mila euro a causa dei maggiori versamenti dell’azienda per una errata interpretazione delle categorie contributive delle superfici. Nell’atto transattivo si specifica che il debito del Comune di Andria sarà spalmato nelle prossime annualità, almeno fino al 2027 orientativamente, proprio a titolo di pagamento della tassa sui rifiuti. Nell’atto transattivo ci sono anche specifiche modifiche alla categorie di alcune superfici (cosa più volte contestata proprio dal Consorzio) e l’accordo sulle spese legali con una piccola riduzione considerando che la Mongolfiera ha proposto ricorsi negli scorsi anni per far valere le proprie ragioni rispetto alle richieste dell’ente trovando accoglimento e condanna del Comune.
Una vicenda che si chiude dopo anni di cosiddette carte bollate e tribunali iniziate con un primo ricorso nel 2018 e riferite agli anni ricompresi tra il 2014 ed il 2019 e che hanno rappresentato una errata valutazione della Tari per oltre 300mila euro. Un debito per l’ente che sarà compensato nei prossimi anni e che rientra nella situazione di deficit che negli scorsi giorni è stata ormai ricalcolata in circa 14 milioni di euro dopo l’approvazione del bilancio di previsione. L’accordo è arrivato, infatti, poco prima del via libera al documento finanziario dove è confermata la fase di pre dissesto dell’ente anche se con una situazione più gestibile considerando il dato di partenza di quattro anni fa di oltre 90 milioni.