Da una parte un calciomercato chiuso con 13 arrivi e 17 addii, nel segno di una rivoluzione tecnica finalizzata ad allestire una squadra competitiva e determinata a puntare alla promozione diretta, dall’altra le frizioni con una parte della piazza. Giovedì il Bari ha annunciato gli ultimi tre rinforzi del calciomercato estivo, i difensori Gigliotti e Pucino e il centrocampista Di Gennaro, giocatori di esperienza e qualità con una carriera spesa quasi solo nelle categorie superiori, ma poche ore prima si era consumata una frattura: quella tra una parte degli ultras biancorossi e la dirigenza. La contestazione più diretta da agosto 2018, quando è iniziata la nuova era societaria, si è concretizzata in uno striscione affisso dalla tifoseria organizzata all’esterno dello stadio San Nicola. «De Laurentiis: tempo scaduto» il messaggio recapitato al numero 1 del Bari, seguito da una nota affidata ai social, dove si elencano le criticità. Il punto di partenza è «il triste epilogo dello scorso campionato (quando la squadra era stata eliminata al primo turno della fase nazionale dei playoff dalla Feralpisalò, ndr)» con il mancato salto in B auspicato entro tre anni dall’insediamento dalla proprietà. Dell’elenco di errori attribuiti alla società fanno parte «sei cambi di allenatore in tre anni, tre direttori sportivi nello stesso lasso di tempo il tutto senza programmare nei tempi la stagione». Nel mirino anche le cessioni dei talenti delle giovanili Mane e Mercurio, passati in prestito al Napoli, altro club dei De Laurentiis. Con richiesta tutt’altro che velata: «Crediamo che sia giunta l’ora per la famiglia De Laurentiis di passare la mano». Un messaggio che attesta un clima di tensione creato intorno alla squadra da una parte della tifoseria. Andando a ritroso di qualche mese, si ricordano i fumogeni lanciati in autostrada da un cavalcavia in direzione del pullman della squadra di ritorno dalla sconfitta per 3-0 a Torre del Greco del 25 aprile e la testa di maiale a corredo dello striscione minatorio «Se non ci credete questa fine farete» esposta all’esterno del San Nicola due giorni dopo. All’epoca la Procura aprì un’inchiesta. Questa volta i toni sono meno accesi e buona parte della piazza barese ha preso le distanze, reputando sul web fuori tempo e fuori luogo le rimostranze. Dalla società, che nel triennio ha investito svariati milioni di euro nel progetto Ssc Bari e che alla pari degli altri club italiani ha dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia da Covid-19, non sono arrivate repliche ufficiali. La massima concentrazione è sul campo: domenica sarà infatti tempo dell’esordio casalingo in campionato. Alle 17:30 al San Nicola arriva il Monterosi e la squadra di Mignani è a caccia della prima vittoria stagionale dopo l’1-1 del debutto a Potenza.