A contribuire all’incidente aereo che causò la morte di 7 persone, 5 passeggeri e due componenti dell’equipaggio, precipitati a bordo di un elicottero di Alidaunia nei pressi di Apricena la mattina del 5 novembre del 2022, sarebbe stata principalmente la confidenza derivante dalla conoscenza del territorio sorvolato, per via della quale l’equipaggio potrebbe non aver tenuto in debito conto un possibile scarroccio dovuto alla componente trasversale del vento. A dichiararlo nella relazione finale d’inchiesta è l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. L’incidente causò la morte del pilota, il 60enne Luigi Ippolito, del co-pilota, il 39enne Andrea Nardelli, di un medico del 118 del pronto soccorso di San Severo, Maurizio De Girolamo, e di una famiglia slovena, una coppia di 54 e 44 anni e i loro due figli di appena 14 e 13 anni. Partito dalle Isole Tremiti e diretto a Foggia, durante il tragitto il mezzo perse i contatti radio, scomparendo dai radar nella zona a sud di Apricena, in quel momento investita da una forte pioggia, da vento e da banchi di nebbia. L’inchiesta dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo si limita ad accertare le cause dell’incidente, al fine di evitarne il ripetersi degli eventi ed ha quindi solo finalità di prevenzione, lontana dall’individuazione di eventuali responsabilità, che sono ancora tutte da accertare.
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