E’ scontro ad Andria sulle modalità di svolgimento della Festa dei Santi Patroni. In ambito religioso tutto è stato già organizzato con celebrazioni liturgiche nel pieno rispetto nelle norme anticovid e senza momenti che potrebbero creare assembramenti, compresa la tradizionale processione. In ambito folkloristico, invece, sono ore calde.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale ha incontrato i rappresentanti di categoria di ambulanti e giostrai per provare a trovare un punto di incontro sullo svolgimento della consueta festa patronale andriese che negli anni scorsi si è svolta tra corso Cavour e via Martiri di Belfiore.
Durante l’incontro, dai toni accesi, si sono contrapposte diverse valutazioni rispetto alle modalità di svolgimento. L’amministrazione ha scelto di spostare gli stand degli ambulanti in Largo Ceruti per ampliare quando più possibile gli spazi ed evitare assembramenti che potrebbero portare a nuovi contagi. Ad Andria, hanno spiegato da Palazzo di Città, ci sono più 300 contagi attivi. Fattore da tener conto. Nella nuova area scelta, ha aggiunto l’Assessore alle Attività Produttive Cesareo Troia, sarà possibile rispettare tutte le norme sanitarie. Discorso diverso, invece, per i giostrai con il luna park di via Martiri di Belfiore a cui l’amministrazione ha già comunicato che non ci sarà. Troppo rischioso secondo Palazzo di Città, soprattutto perché in corrispondenza dell’inizio del nuovo anno scolastico. Vista la grande affluenza di giovani nell’area delle attrazioni viaggianti, si potrebbero correre rischi troppo elevati.
Chi ci sarà invece durante la festa sono le bancarelle che vendono i torroni. Circa 10 le postazioni che saranno trasferite in Piazza Catuma sulla scia di quanto fatto in occasione del Festival del Trenocelle.
Decisioni che tuttavia non sono andate giù alle associazioni di categoria e ai giostrai che vorrebbero, invece, il regolare svolgimento della fiera come in era pre pandemia. Diversamente comporterebbe un grave danno agli esercenti. Venerdì mattina gli ambulanti si incontreranno davanti al Comune di Andria per esprimere il proprio dissenso.