Una notte di assalti ai postamat tra le province di Foggia e della BAT. Ma il gruppo o i gruppi non hanno portato via nulla seminando solo ingenti danni e finendo anche in manette. E si perchè gli inquirenti stanno lavorando anche sul possibile legame di questi due episodi avvenuti attorno alle 2 Rodi Garganico ed attorno alle 5 nella città di Andria.
Ed è stato proprio in via Trani nella città federiciana dove la banda di malviventi, dopo aver posizionato la cosiddetta marmotta dentro lo sportello e con l’auto già pronta per la fuga, non aveva calcolato bene la potenza dell’esplosione che ha, difatto, bloccato la vettura di grossa cilindrata, risultata rubata, con l’apertura degli airbag laterali. In pochissimi istanti sono giunte sul posto le gazzelle dei carabinieri che hanno fermato praticamente sul posto due soggetti che stavano provando la fuga a piedi mentre a poca distanza una pattuglia di Polizia della Questura di Andria, dopo l’allerta dei militari, ha fermato un altro sospettato. In fuga solo il quarto componente sulle cui tracce sono comunque gli inquirenti. Una banda che arriva dal Foggiano, così come riferito da fonti investigative ma su cui c’è ancora lo stretto riserbo.
Tutti dovranno rispondere in concorso a vario titolo di furto aggravato, detenzione di materiale esplosivo e danneggiamento. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri mentre non si sono registrati fortunatamente feriti nonostante l’ufficio postale sia inglobato in una palazzina. Il boato dell’esplosione è stato nitidamente avvertito in diversi punti della città di Andria. Nessun bottino ma ingenti danni così come a Rodi Garganico dove, invece, ignoti hanno piazzato la “marmotta” all’interno della fessura dello sportello postamat della filiale dell’ufficio postale di via Pietro Nenni. Il colpo, come detto, non è riuscito. Ad agire, per quanto ricostruito, sarebbero state quattro persone col volto travisato, fuggite subito dopo l’esplosione a bordo di una Fiat Punto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno acquisito le immagini della videosorveglianza e avviato le indagini.



