Il dolore per la perdita di una mamma che diventa impegno e testimonianza per il presente: a rimarcarlo è stata Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte, prima donna a ricoprire l’incarico di assessore alla cultura nella sua città, Nardò e uccisa la sera del 31 marzo 1984 dalla criminalità organizzata. Un esempio di vita spesa per il territorio in cui viveva e che ancora oggi lascia un messaggio alle nuove generazioni.
Una testimonianza di impegno concreto di cui si è parlato in un incontro organizzato dall’ IC “Rosmini Dante Alighieri” di Andria e a cui hanno preso parte studenti, istituzioni, associazioni del territorio e forze dell’ordine.
Renata Fonte, vittima innocente di mafia diventa oggi monito per i giovani, un invito a sporcarsi le mani, prendere posizione e difendere la legalità per far sì che l’impegno di tanti non resti vano.