Attualità

Accoglienza profughi, ad Andria il laboratorio per comunicare con loro tramite i segni

E’ il tempo dell’accoglienza, il momento di rispondere ad una emergenza sociale in cui la città di Andria sta facendo la sua parte, ospitando tante persone fuggite dall’Ucraina a causa della guerra. Fondamentale, ora più che mai, saper comunicare con loro, cercando di andare oltre la differenza linguistica. Per questo la Caritas diocesana ha lanciato un laboratorio di linguaggio, il “Baby Signs”, #Ucraina, aperto alle famiglie e comunità impegnate nell’accoglienza dei profughi, grazie alla preziosa disponibilità di Alessandra Di Renzo, logopedista e referente provinciale Baby Signs nella Bat. E’ lei a raccontarci in cosa consiste. Una lingua dei segni nata circa 30 anni in America e che, soprattutto coi neonati o bambini piccoli, consente di comunicare attraverso le emozioni. Una tecnica che può essere declinata in questa fase di emergenza.

Il dramma della guerra e le difficoltà di comunicazione tra lingue diverse possono essere superate grazie al Baby Signs. Uno strumento che si avvale di segni e che unisce il canale non verbale a quello verbale, due facce della stessa medaglia.

Sono giorni di intenso lavoro per la Caritas diocesana, in prima linea per l’accoglienza dei profughi. Tanti ucraini sono già arrivati ad Andria, altri ne arriveranno. Necessario creare un canale comunicativo.

La situazione, in termini di accoglienza, è in continua evoluzione.

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