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Andria 15^ città più inquinata d’Italia: l’On. Matera (FdI) «dato sconcertante», De Mucci (nPSI) «il tempo delle attese è finito», i medici «giovani malati di cancro superiori alla media regionale»

Il 15° posto raccolto da Andria come città più inquinata d’Italia secondo l’ultimo report quinquennale sulla qualità dell’aria proposto da Ener2crowd ha acceso nuovamente i riflettori su un tema chiave legato al benessere di ogni cittadino.

Gli interventi giunti sulla questione hanno coinvolto non solo differenti partiti politici andriesi, ma anche medici da sempre attenti alle tematiche ambientali, mentre si attendono delle dichiarazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione Comunale.

Per l’Onorevole di Fratelli d’Italia Mariangela Matera il risultato della ricerca di Ener2crowd è «sconcertante» e richiede l’istituzione di un «tavolo tecnico per fare chiarezza su quali siano le aree di Andria con il tasso d’inquinamento maggiore». Perchè è vero che la centralina di rilevazione Arpa, dalla quale sono emersi i dati in questione, è stata posizionata nei pressi del cantiere di interramento ferroviario, ma «i numeri sono comunque allarmanti».

Dello stesso avviso il nPSI, che attraverso il proprio segretario regionale dott. Luigi De Mucci, non solo ribadisce la necessità di istituire un tavolo di lavoro permanente, ma ricorda anche come lo stesso tavolo «promesso dall’Amministrazione Bruno, ad oggi, non sia ancora stato attivato» e che «il tempo delle attese e delle vacue promesse è finito».

«Non bastano le domeniche ecologiche e tenere l’auto a casa per risolvere il grave problema ambientale che attanaglia Andria» è invece il pensiero del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Sabino Napolitano, che segnala come «l’abbandono illecito di rifiuti e del verde pubblico – a breve l’abbattimento di un quarto degli alberi presenti in “Pineta” – sono facce della stessa medaglia». Dello stesso avviso Donatella Fracchiolla, Consigliere Comunale di Forza Italia: «Respiriamo aria cattiva e stiamo perdendo una parte del polmone verde della città» e si chiede «quali politiche ambientali stiamo attuando?»

Infine i medici che, nelle persone dell’oncologo Dino Leonetti, del neurochirurgo Ninni Inchingolo, del medico di famiglia Tommaso Di Renzo e del pediatra Vincenzo Fortunato, si fanno portavoci del fatto che «i dati hanno evidenziato come la fascia giovanile registra un numero di malati di cancro superiore alla media regionale. Il monitoraggio continuo sulla qualità dell’aria, dell’acqua delle falde, è necessario, ma non è mai partito».

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