Nel merito si discuterà il 4 settembre prossimo ma nel frattempo, dopo che il Tar di Puglia ha sospeso l’efficacia del provvedimento del Comune di Andria che ha sospeso la cosiddetta SCIA, la segnalazione certificata di inizio attività, l’azienda che sta installando una antenna di telefonia mobile in via Scipione l’Africano potrà continuare le opere. E’ il risultato del ricorso di Wind Tre e Cellnex dopo la decisione negli scorsi giorni del Comune di Andria. Questo ricorso al Tar di Puglia si somma al ricorso dei residenti della zona per cui c’è stato un rinvio al 17 settembre. Una vicenda molto complessa in cui sono in ballo tante legittime aspettative tra diritto alla salute, libera impresa e nuove tecnologie. Un braccio di ferro che si concluderà comunque davanti ad un giudice.
Da sciogliere ci sono diversi nodi a partire dalla rivendicazione del Comune di Andria che ritiene come l’antenna comporterebbe “una evidente trasformazione del territorio” e, considerate le dimensioni dell’impatto sullo stesso, sarebbe necessario il permesso di costruire, e dunque non basterebbe una semplice SCIA. La replica dell’azienda si basa su diversi punti a partire dal principio del silenzio assenso essendo trascorsi più di 60 giorni dalla presentazione della SCIA stessa. Poi ci sono le aspettative dei residenti che hanno visto sorgere in un terreno privato e con regolare contratto di affitto, immerso in una zona completamente urbanizzata, il palo con le antenne. I residenti stanno chiedendo a gran voce l’intervento delle istituzioni per tutelare la salute pubblica anche attraverso un principio di precauzione considerando che la struttura dovrebbe fornire tecnologia 5G ad una fetta della città federiciana.
E proprio su questo, dopo tante richieste dell’ente comunale, arriverà anche un sopralluogo dell’ARPA Puglia. Il 6 agosto, infatti, i tecnici dell’agenzia regionale per l’ambiente dovranno valutare l’eventuale impatto con rilevazioni dei campi elettromagnetici.