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Appalti pubblici e professionisti della progettazione, arch. Resta: «Approccio scientifico e meticoloso». Nuovo evento formativo dell’Ordine degli Architetti BAT

Come è cambiato il ruolo dei professionisti della progettazione, architetti ed ingegneri in particolare, al tempo del nuovo codice degli appalti e del PNRR. Di questo e di molto altro si è discusso in un partecipato incontro a Palazzo Covelli a Trani organizzato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. BAT nell’ambito delle iniziative formative nel centenario dalla costituzione dell’albo. Un calendario fitto di eventi che ieri ha permesso di discutere di un tema particolarmente importante come quello degli appalti pubblici.

«Il PNRR ha ampliato di molto la scelta e l’utilizzo degli appalti pubblici e quindi anche dell’inserimento dei professionisti in questo ambito – ha spiegato l’arch. Fiore Resta relatore nel pomeriggio di ieri – Ovvio con il cambiamento del codice degli appalti c’è stata anche una modifica importante della situazione e dell’approccio anche e specialmente alla progettazione. Prima, per esempio, avevamo tre livelli di progettazione, oggi invece la progettazione definitiva viene meno e quindi abbiamo solamente una progettazione preliminare o studio di fattibilità e la progettazione esecutiva direttamente con la realizzazione finale delle opere».

Uno snellimento delle procedure dettate anche dai tempi molto rapidi del PNRR in particolare oltre che per cercare di accelerare la realizzazione di alcune opere pubbliche i cui tempi spesso restano indefiniti. Ma ampio spazio dall’arch. Resta è stato dato all’approccio dei professionisti agli appalti pubblici.

«L’approccio diventa inevitabilmente molto più scientifico – ha spiegato l’arch. Resta – in modo meticoloso bisogna dimostrare una serie di requisiti che derivano da lavorazioni pregresse che non devono essere necessariamente sui lavori pubblici ma anche privati. Ad esempio nella condizione economica rientra tutto l’indotto ma bisogna poi avere delle certificazioni specifiche nelle caratteristiche richieste dalle stazioni appaltanti».  

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