Condizioni igienico-sanitarie migliori, alloggi per combattere il sovraffollamento, documenti e più assistenza all’interno del Cara di Bari. Sono alcune delle richieste di un centinaio di migranti che si sono mossi dal centro di accoglienza di Bari-Palese per un corteo spontaneo su viale Europa fino ad arrivare in piazza Prefettura dove si è svolto un incontro tra una delegazione di migranti e il Prefetto.
Ma il corteo vuole essere anche e soprattutto una denuncia sulle condizioni inumane della struttura che ospita i migranti. Stop a maltrattamenti e morti, si legge su uno dei cartelloni esposti.
A causare, infatti, la rivolta, da quanto si apprende, sarebbe stata la morte di un migrante 33enne avvenuta all’ospedale San Paolo di Bari: l’uomo, il 3 novembre scorso, avrebbe iniziato a sentirsi male e sarebbe stato curato con una compressa. Il giorno successivo sarebbe stato trasferito al “San Paolo”, dov’è morto. A quanto sembra l’uomo avrebbe ingoiato delle pile, e questa sarebbe la causa scatenante del suo malore. Il decesso è avvenuto per arresto cardiaco, probabilmente a seguito dell’ingestione di materiale metallico. È stata disposta l’autopsia per accertare la causa di morte. La rabbia degli ospiti al Cara sarebbe esplosa dopo che agli amici è stata negata la possibilità di vedere il corpo dell’uomo.