Nato a Bisceglie, Sergio Cosmai aveva 36 anni nel 1985 ed era stato mandato a Cosenza per dirigere il nuovo carcere. Una brutta gatta da pelare per un giovane funzionario dello Stato piombato in una realtà complessa ed in cui i privilegi, gli accordi sottobanco e le omertà diffuse, in qualunque ambito, erano difficili da scardinare. Venne ucciso con 11 colpi di pistola in un pomeriggio di marzo di 39 anni fa, in pieno giorno, in pieno centro, a pochi mesi dal suo trasferimento.
Al suo esempio cristallino e a quello di uomini come lui che avevano in mente e nel cuore il bene comune, il rispetto delle regole e la difesa delle leggi dello stato, è stata dedicata anche quest’anno la marcia per la legalità nel ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia. Organizzato dal Comune di Bisceglie con il patrocinio di Avviso Pubblico e del coordinamento regionale di Libera, il lungo corteo ha coinvolto tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado. Partito dall’isola della Legalità inaugurata nel 2021 posta all’incrocio fra via Giuliani e via Fragata, ha raggiunto Piazza Vittorio Emanuele per il momento più emozionante dell’intera cerimonia, a cui hanno preso parte anche i familiari di Sergio Cosmai.
L’importanza dell’esempio di Cosmai a favore degli studenti è ribadita dal primo cittadino Angelantonio Angarano. Altrettanto significativa la partecipazione all’iniziativa di Pinuccio Fazio, padre di Michele, ucciso per errore dalla malavita barese nel 2001 a soli 16 anni, il cui messaggio è direttamente rivolto ai giovani.