La rete è elettrificata, i lavori sono completamente finiti, i monitor nelle stazioni ci sono quello che manca, però, sono i treni. La tratta ferroviaria ormai tragicamente nota come quella della morte per lo scontro tra due convogli che provocò il decesso di 23 persone il 12 luglio di oltre 5 anni fa, è pronta ad accogliere nuovamente i treni ormai da qualche mese ma anche in questo inizio 2022 non c’è data certa. Tutto nelle mani della burocrazia e questo, forse, spaventa più dei lavori epocali di interramento in corso di svolgimento nell’abitato andriese. La tratta ferroviaria tra le stazioni di Corato e di Andria Sud è stata raddoppiata e sui cavi corre già l’elettricità da metà novembre mentre è stata completata l’installazione del sistema di sicurezza di controllo marcia treno.
La Ferrotramviaria, gestore della tratta ed appaltatore dei lavori, ha già inviato, ci spiegano dall’azienda, tutto l’incartamento necessario a tutti gli enti che dovranno dare le autorizzazioni al rientro in esercizio della tratta ferma dal giorno dello scontro nel 2016. L’ultima parola di questa matassa burocratica spetterà al Ministero. Ma la domanda resta una sola: quando i treni torneranno a varcare i confini andriesi per spostare nuovamente parte della mobilità territoriale su rotaie e non più solo su gomma? Da Ferrotramviaria non si sbilanciano anche a causa del fatto che, ci dicono, «non dipende più da tempistiche tecniche ma solo ed esclusivamente burocratiche».
Primavera od inizio estate potrebbe esser il momento che in tanti attendono anche se fare previsioni diventa più complesso di un terno al gioco del Lotto. Ora più che mai tutto l’hinterland a nord di Bari, ed in particolare la città di Andria, avrebbe bisogno di rivedere dei treni giungere nella città federiciana. In un momento in cui nonostante lo spostamento del capolinea dalla stazione centrale a Largo Ceruti i problemi di traffico restano piuttosto importanti mentre si aggiungono, giorno dopo giorno, problemi di tipo logistico.