AttualitàPolitica

Centro di eccellenza per l’autismo BAT alla Fondazione della famiglia Bruno: la Procura indaga

Diverse persone sono state ascoltate nei giorni scorsi dalla Procura di Bari in merito alla controversa vicenda che ha visto la ASL BT indicare la Fondazione per le Neurodiversità della famiglia della sindaca Giovanna Bruno quale destinataria di fondi per la realizzazione di un centro di eccellenza per l’autismo. Ulteriori audizioni sono previste nei prossimi giorni, a conferma di una situazione che molti hanno definito “opaca” e che appare quantomeno anomala rispetto alle scelte adottate nelle altre ASL pugliesi.

Ricordiamo, infatti, che la Regione ha destinato circa 12 milioni di euro affinché ogni provincia potesse creare un centro di eccellenza per l’autismo. Tuttavia, la BAT è l’unica ad aver aperto alla gestione privata, pur disponendo al suo interno di professionalità e modelli consolidati e cui le altre ASL fanno riferimento. Secondo quanto dichiarato dalla ASL BT, il problema risiederebbe nella mancanza di strutture adeguate.

Un elemento pubblico, però, è presente nell’operazione: il terreno su cui sorgerà il centro, donato nel 2020 dal Comune di Andria alla Fondazione per le Neurodiversità. A guidare il Comune in quel momento era il commissario straordinario Gaetano Tufariello, affiancato dal sub commissario Annamaria Curcuruto, che pochi mesi dopo sarebbe diventata assessore nella giunta Bruno, eletta ad ottobre.

Se all’epoca questi fatti passarono quasi inosservati, quattro anni dopo sono stati riletti sotto una luce diversa, soprattutto dopo che il consigliere regionale PD Filippo Caracciolo anticipò con un comunicato stampa che il centro sarebbe stato affidato alla Fondazione per le Neurodiversità della famiglia Bruno. L’annuncio giunse, peraltro, nel pieno di indiscrezioni su presunti accordi elettorali tra Caracciolo e Bruno in vista delle regionali del 2025.

Le proteste non tardarono ad arrivare, e non solo da ambienti politici, ma soprattutto da famiglie e associazioni direttamente coinvolte nel mondo dell’autismo, che contestarono la mancanza di trasparenza e il mancato coinvolgimento di altre realtà per la gestione del progetto. Di fatto, la procedura non ha registrato evoluzioni.

Il centrodestra di Andria hanno riacceso i riflettori sulla questione con un comunicato questa settimana, evidenziando che, a quasi cinque anni dalla donazione del diritto di superficie, la Fondazione beneficiaria non ha ancora avviato alcuna progettualità. Ci si chiede, quindi, se sia corretto che tale opportunità resti nelle mani di chi non ha ancora posto la prima pietra.

Ad oggi, non è chiaro quale sia l’approfondimento in corso da parte della Procura di Bari, ma forse proprio questa indagine potrebbe contribuire a sbloccare l’impasse che sta paralizzando il futuro del centro di eccellenza per l’autismo della ASL BT, di cui non si hanno più notizie.

Vedi anche

Back to top button