Inclusione della città di Cerignola nel cosiddetto modello Caivano: la richiesta arriva dall’associazione Commercianti del centro ofantino, che ha già inviato una pec a Comune, Prefetto di Foggia, Grieco e al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ai quali è stata allegata una relazione dettagliata su tutti gli episodi criminali accaduti a Cerignola nell’ultimo anno e mezzo, con peraltro testimonianze di cittadini e operatori commerciali costretti quotidianamente a fare i conti con la complicata realtà. Singolare, tuttavia, che la richiesta sia partita dai commercianti e non dall’amministrazione comunale, così come prassi vorrebbe. Ci hanno invece pensato, appunto, gli operatori del commercio del posto, nella fattispecie quelli dell’associazione Commercianti di Cerignola, i quali ritengono che ci siano tutti i presupposti per adottare il modello Caivano, così come accaduto solo qualche mese fa nella vicina Orta Nova, comune ritenuto dal Governo ad alta vulnerabilità sociale e destinatario di un finanziamento di 22 milioni di euro per interventi di riqualificazione, progetto presentato a maggio scorso alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano. Ora, quella stessa strada, prova a percorrerla Cerignola. Lo fa, tuttavia, non attraverso una richiesta dei suoi amministratori ma da quella spontanea di cittadini riuniti in un’associazione e che sperano in un cambio di rotta.
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