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Che pasticcio alla Multiservice di Andria! Il lavoratore licenziato va reintegrato con pagamento di arretrati e spese legali

Nessuna “spesa pazza” del direttore amministrativo: la Multiservice di Andria deve reintegrarlo al suo posto di lavoro, pagargli otto mensilità da oltre 4mila euro l’una, versargli i contributi e pagare le spese legali. La sentenza del Tribunale del Lavoro di Trani è un macigno sulla vicenda delle presunte indennità e benefit autoliquidati e liquidati ad alcuni altri dipendenti dal direttore amministrativo Antonio Albanese licenziato nel giugno del 2020 quando l’amministratore unico della municipalizzata di Andria Riccardo Infante, nominato dal commissario prefettizio Tufariello, aveva contestato ad Albanese e al altri dipendenti una serie di sprechi. Albanese non ha agito autonomamente e non si è autoliquidato nessun emolumento, spesa o indennità: gli oltre 400mila euro contestatigli gli sono stati sempre riconosciuti da tutti gli amministratori unici della multiservice che si sono succeduti sin dal 2010. Ad Albanese infatti bisognava riconoscere il ruolo di dirigente ma il contratto collettivo nazionale applicato della società in house della città di Andria impediva questo riconoscimento e per questo ogni amministatore che si è succeduto ha riconosciuto rimboersi e premi per evitare che il direttore amministrativo aprisse una vertenza di lavoro contro la multiservice. Quando è arrivato invece Infante al vertice della società interamente partecipata dal comune di Andria, ha contestato ad Albanese e ad altri dipendenti di aver incassato illegittimamente cifre impressionanti. Tutte dovute secondo il Tribunale del lavoro di Trani che si è rifatto anche alla sentenza della Corte dei Conti pugliese che non aveva rilevato alcun danno erariale e che, a sua volta, si era rifatta anche alla relazione degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze che nessun rilievo avevano sollevato nella loro ispezione del 2017 e che si era concentrata proprio su indennità e consulenze della municipalizzata. Che ora deve affrontare spese non di poco conto: otto mensilità da oltre 4mila euro e i relativi contributi, reintegrare il lavoratore e pagargli le spese legali. Senza contare che la Multiservice ha già dato, in quota anticipo, oltre 70mila euro al suo di avvocato, il legale Francesco Stolfa di Corato. E sulla scorta di questa sentenza anche per gli altri lavoratori si prospetta un esito vittorioso contro la Multiservice di Andria.

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