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Chirurgia al seno senza cicatrici: al Policlinico di Bari mastectomia e ricostruzione in un solo intervento

Chirurgia al seno, ma senza cicatrici. È questa la nuova frontiera aperta al Policlinico di Bari, dove tra le prime volte nel Sud Italia è stata eseguita una mastectomia bilaterale profilattica videoassistita, su una paziente portatrice della mutazione genetica BRCA. Un intervento rivoluzionario che consente di asportare le ghiandole mammarie senza incisioni sul seno, ma passando attraverso l’ascella, con il vantaggio di nascondere le cicatrici e preservare l’aspetto estetico. A eseguire l’intervento è stata la professoressa Angela Gurrado, dell’unità operativa di chirurgia generale universitaria “V. Bonomo”. Una tecnica sofisticata, che utilizza gli stessi strumenti della laparoscopia e consente una chirurgia più precisa, meno invasiva e con un impatto psicologico nettamente ridotto per la paziente. La mutazione BRCA comporta un rischio molto alto di sviluppare tumori al seno e alle ovaie. In questi casi, molte donne scelgono di affrontare una mastectomia preventiva, ovvero l’asportazione delle ghiandole mammarie prima che si manifesti la malattia. Fino ad oggi, questo significava sottoporsi a interventi chirurgici con tagli evidenti e cicatrici permanenti. Con la tecnica videoassistita adottata al Policlinico di Bari, non è più necessario incidere il seno. Tutto avviene attraverso un piccolo accesso ascellare, da cui viene asportata la ghiandola mammaria in modo completo e sicuro. Il risultato è un intervento più delicato e rispettoso del corpo femminile, con benefici evidenti sia dal punto di vista clinico che psicologico. Ma c’è di più: grazie alla collaborazione tra chirurghi generali e plastici, è stato possibile realizzare anche la ricostruzione immediata del seno, nello stesso tempo operatorio. A occuparsene, il professor Michele Maruccia, dell’unità di chirurgia plastica e ricostruttiva, che ha impiantato le protesi mammarie attraverso la stessa incisione, senza necessità di una seconda operazione. Un passo importante per la sanità del Sud, ma soprattutto per le donne che devono affrontare scelte difficili, ora con più dignità, meno dolore e nessuna cicatrice visibile.

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