Esordio casalingo nel campionato di Serie B nel nuovo San Nicola, fresco di restyling. Oltre 35mila spettatori, record assoluto di presenze nelle ultime 8 stagioni di cadetteria. Gli ingredienti per una magnifica giornata di festa c’erano tutti, eppure forse mai come per Bari-Palermo, i disagi, soprattutto all’ingresso e generati da una serie di concause, sono stati enormi. E chi aveva deciso di arrivare allo stadio con largo anticipo, paradossalmente ci ha rimesso più di chiunque. Ore 18.30 circa. Tanta gente si mette in coda, ma i cancelli sono ancora chiusi. Arriva la pioggia, che picchia forte, ed è un delirio di genitori che corrono a ripararsi in macchina con i bambini. Il tempo passa, i parcheggi iniziano a essere transennati perché già stracolmi, la viabilità va completamente in tilt, e i varchi, che dovrebbero aprire due ore prima del match, rimangono ancora inesorabilmente serrati. La spiegazione, lo si capisce solo più tardi, sta nel ritardo delle forze dell’ordine: nonostante gli steward siano già posizionati, senza gli agenti non si può aprire. La gente si accalca e si innervosisce, le code arrivano fino alla strada, e finalmente, intorno alle 19.15, si aprono le porte. Che restano poche, pochissime, al pari dei tornelli, di certo insufficienti visto l’alto numero di tifosi. A proposito: ieri ce n’erano di nuovi, con lettori ottici di ultima generazione. Ma è vero anche che troppe porte sono di fatto inutilizzabili perché i tornelli non ci sono affatto. Un problema di manutenzione straordinaria e di cui si dovrebbe fare carico il Comune. Dal canto suo la SSC Bari, che organizza il servizio di stewarding, sicuramente rimasta spiazzata dall’enorme numero di biglietti venduti nelle ultimissime ore prima del match, non è stata in grado di incrementare gli addetti agli ingressi. Si farà di più, promettono da Strada Torrebella, innanzitutto spingendo in sede di Gos per ottenere l’apertura dei cancelli 3 ore prima del fischio d’inizio.
Questura, società di calcio e Comune: ciascuno ha avuto la sua più o meno grossa fetta di responsabilità, ciascuno dovrà lavorare affinché recarsi allo stadio sia un momento di gioia e spensieratezza e non fonte di stress. Altrimenti il rischio è di allontanare i tifosi dal San Nicola, invece di avvicinarli. E questo non se lo può permettere davvero nessuno.