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Attualità

Corruzione a Otranto, il sindaco non risponde alle domande del giudice e si dimette

Non ha risposto alle domande del gip e ha dato le dimissioni il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, arrestato tre giorni fa da Carabinieri e Guardia di Finanza, per dei presunti casi di truffa e corruzione nell’ambito del settore turistico comunale.

Scena muta anche per il fratello di Cariddi, Luciano, ex primo cittadino del centro salentino, finito in carcere per gli stessi reati. I due sono accusati di aver organizzato e capeggiato un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e diversi altri reati, e che avrebbe favorito alcuni imprenditori turistici, in cambio di voti, denaro e altre utilità.

Oltre a sindaco ed ex sindaco, sono state raggiunte da misure cautelari altre 8 persone, tra le quali il presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele De Santis, mentre sono 60 complessivamente gli indagati nell’ambito dell’inchiesta, che avrebbe fatto luce su un vero e proprio “Sistema Otranto”. Un intreccio tra affari e politica dove appalti pilotati e concessioni comunali nel settore turistico sarebbero stati utilizzati come moneta di scambio per ottenere consensi elettorali, soldi e benefici.

All’interrogatorio di garanzia, oltre agli arrestati e ai loro avvocati difensori, erano presenti il gip Cinzia Vergine, che ha firmato i provvedimenti cautelari, e i pm inquirenti Elsa Valeria Mignone e Giorgia Villa.

I legali dei fratelli Cariddi hanno spiegato che la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere “è determinata unicamente dalla necessità, da parte delle difese, di poter esaminare tutta la mole degli atti”.

Intanto il sindaco questa mattina ha rassegnato le sue dimissioni con effetto immediato. Era sospeso dalla carica dallo scorso 8 luglio con decreto della Prefettura di Lecce perché già sottoposto a divieto di dimora nel Comune di Otranto. Un provvedimento disposto nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su dei presunti intrecci tra politica e sanità.

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