Il drastico calo della produzione ittica con inevitabili ricadute in termini di quantità e qualità causato dai cambiamenti climatici e dall’espansione incontrollata di tonno nel Mediterraneo, associato alle croniche problematiche del settore come il caro gasolio, le modalità del fermo pesca e la mancanza di ricambio generazionale della forza lavoro.
E’ un settore sempre più a rischio collasso quello delle attività marinare, con particolari risvolti negativi per la pesca dei piccoli pelagici nel Mar Adriatico, vittima di una crisi senza precedenti. Ieri pomeriggio il mercato ittico di Bisceglie ha ospitato un incontro con gli armatori delle imbarcazioni locali ed i rappresentanti delle sigle sindacali.
Dopo anni di restrizioni e sacrifici, i pescatori si trovano dunque ad affrontare nuove difficoltà in un comparto già provato da una crisi strutturale che si protrae da oltre trent’anni coinvolgendo ovviamente la stessa commercializzazione del prodotto, a partire da acciughe, sardine e più in generale dal cosiddetto pesce azzurro.
In questo contesto, UILA Pesca e AGC ribadiscono con forza la necessità di un intervento immediato. Le interviste ad Andrea Dell’Olio (armatore), Piero Sasso (astatore mercato ittico) e Andrea Losito (segretario generale UILA Puglia).