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Crisi idrica, l’invaso del Locone (per ora) non chiude: un milione di metri cubi di acqua per l’agricoltura della BAT

Per ora è scongiurata la chiusura dell’invaso del Locone grazie alla possibilità di usare un milione di metri cubi di acqua per l’agricoltura essenzialmente della BAT. E’ quanto comunicato ieri sera dall’Autorità di Bacino del distretto dell’Appennino meridionale dopo le forti preoccupazioni espresse dal mondo sindacale e di categoria degli agricoltori ma anche dalla politica con, in particolare, l’intervento del sindaco di Canosa Vito Malcangio. La chiusura dell’invaso del Locone era prevista per la giornata di oggi. Dopo Occhito e Marana Capacciotti nel Foggiano, lo stop all’acqua dal Locone avrebbe creato un problema enorme all’agricoltura della sesta provincia pugliese in particolare per le zone attorno a Canosa, Minervino ed Andria.

La scelta arriva in un momento di grande difficoltà per l’approvvigionamento idrico considerando una delle estati più calde di sempre e la mancanza di pioggia. Un tema questo che resta sullo sfondo per la politica che, nel frattempo almeno in Puglia, ha approvato proprio un piano di crisi per provare a dare delle risposte. C’è anche da preservare l’acqua per uso potabile che non è infinita. Comunque il prelievo aggiuntivo dal Locone, anche in accordo con AQP, arriva seguendo proprio un criterio di rischio accettabile per l’approvvigionamento potabile. Per l’utilizzo ci saranno diverse prescrizioni tra cui il fatto che il prelievo incrementale dovrà essere effettuato gradatamente e comunque non oltre la fine di agosto.

Soddisfazione è stata espressa proprio dal Primo Cittadino di Canosa Vito Malcangio dopo le preoccupazioni di ieri. Il sindaco ha ricordato come il quantitativo di acqua messo a disposizione da Acquedotto Pugliese permetterà agli agricoltori di irrigare i campi portando a termine una campagna di per se molto difficile. Di interventi anticipatori e non emergenziali ha parlato invece l’europarlamentare di Canosa Francesco Ventola che ha ricordato alla regione come ormai ogni estate ci si ritrova ad affrontare non più un’emergenza ma una normalità.

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