Il culto per la Madonna dell’Altomare si perde nel tempo sino al 1598, nel mese di maggio, quando una bambina, si narra, cadde in una cisterna nelle campagne della città. Tre giorni di ricerche e smarrimento per i genitori e per l’intera comunità fino a quando alcuni contadini udirono una voce proveniente da quella cisterna. Dopo tre giorni la bimba fu estratta viva, asciutta e ben nutrita tra la festa e lo stupore. Fu lei a raccontare che era stata una bella signora raffigurata in quella cisterna a darle conforto ed a tenerla in vita. Immagine che fu effettivamente trovata e che ancora oggi è custodita all’interno del Santuario sorto dove c’era quella cisterna. Un miracolo che si è ripetuto anche diversi anni dopo, nel 1656, quando quella zona esterna alla città diventò un vero e proprio lazzaretto a causa della peste che colpì Andria. Una donna continuò, tuttavia, a portare olio alla lampada che illuminava il quadro della Madonna. In una delle sue trasferte fuori città per rimpinguare la scorta di olio, la donna portò con se una bambina malata che per miracolo, si narra, guarì del tutto dalla peste.
Storie, tradizioni, racconti e credenze, per un rito che si è poi cementato nel tempo grazie anche alla possibilità di culto nel meraviglioso santuario dedicato alla Madonna dell’Altomare dove c’è la statua della Vergine raffigurata su di una barca. Una circostanza insolita per una città che non ha il mare, una circostanza che però diventa chiara nel momento in cui si ripercorre la storia fatta di tradizione e di racconti di popolo. E questo pomeriggio alle 18, al termine di una giornata fatta di celebrazioni sentite e piene di fedeli, partirà la tradizionale processione con l’uscita del simulacro, in diretta su Telesveva e News24.City. Una processione accompagnata da migliaia di fedeli nei circa 10 chilometri di percorso.