Dall’Irlanda a San Giovanni Rotondo per un delicatissimo intervento chirurgico alla colonna vertebrale. Una scelta non certo casuale ma di fede, quella fatta da Camesha, una 17enne irlandese e da sua madre, Violet, entrambe devote di San Pio. Ed è stata proprio la devozione al frate con le Stimmate ad indirizzarla verso Casa Sollievo della Sofferenza. Un viaggio di speranza ma soprattutto d’amore. A causa di una grave forma di scoliosi idiopatica Camesha aveva perso la mobilità. Nel frattempo è subentrata anche una forma di autismo ad aggravare il suo quadro clinico. Camesha è nata il 23 settembre, nello stesso giorno in cui San Pio è morto e alla cresima ha scelto di prendere il nome del Santo. In Irlanda, dove vive, era in lista d’attesa da cinque anni. E’ stata proprio la fede a giocare un ruolo centrale. La mamma di Camesha la scorsa estate in una chiesa di Tralee (trelì), dove vive, prega con un pezzo di guanto appartenuto a San Pio. Al quale chiede di indicarle una strada affinchè Camesha possa guarire. Quella stessa notte arriva l’idea: affidarsi, per quel delicato intervento, all’ospedale fortemente voluto dal Santo nella città dove lo stesso riposa. E questo proprio in virtù di quel legame speciale con San Pio. A dicembre l’arrivo a Casa Sollievo della Sofferenza, l’intervento complicato e il miracolo: Camesha è guarita, ha ripreso a camminare e non avverte più alcun dolore…
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