«Non poteva finire peggio la partita sul DDL Carburanti predisposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e presentato alle associazioni del settore lo scorso martedi 10 settembre. Come Gestori si sperava di fare almeno il gol di bandiera ma è finita addirittura con un risultato negativo per chi mette la vita sull’impianto ed altrettanto per i consumatori che non ne ricavano alcun beneficio». E’ davvero pesante il giudizio delle associazioni di categoria dei gestori degli impianti ANGAC, ASNALI, GAIA e Gc_TV che respingono al mittente il Disegno di Legge scritto dal Governo. A non soddisfare le sigle sindacali la necessità di una maggior condivisione tra le parti interessate.
«Un provvedimento – spiegano – che non solo non va certamente in favore dei consumatori, ma peggiora nettamente la condizione, già di per sé insostenibile, dei Gestori, spalancando le porte a un precariato che si pensava da tempo scomparso in un paese avanzato e civile come l’Italia. L’assoluta unanimità di giudizio espressa nell’incontro di martedì scorso al ministro Urso da parte di tutte le organizzazioni di categoria dei Gestori dovrebbe far sperare che il Ministro presti ascolto anche alla parte più debole della filiera dei carburanti».
«Dovrebbe capire – dicono – che non è possibile accettare un DDL che sembra scritto dalle compagnie petrolifere, pensando esclusivamente al loro tornaconto, senza preoccuparsi di Gestori e consumatori. Le nostre associazioni sono consapevoli che la rete italiana va ridimensionata nei numeri a favore di un ammodernamento che da troppi anni tutti aspettano, ma che con questo DDL le compagnie pensino di indebolire ulteriormente i Gestori, è inaccettabile sotto tutti i punti di vista. Adesso il Ministro Urso aspetta che le associazioni dei Gestori presentino le modifiche che ritengono più opportune, e noi le faremo, nella speranza che il governo mostri di voler rappresentare tutte le parti sociali senza favoritismi di nessun genere. Diversamente non si potrà che reagire duramente verso governo e petrolieri in tutti i modi possibili».
«Altresì ci aspettiamo che le organizzazioni “storiche” – concludono ANGAC, ASNALI, GAIA e Gc_TV – sappiano comprendere appieno l’unanimità emersa platealmente nella riunione di martedì, e si comportino di conseguenza. È infatti chiaro, ma vogliamo ribadirlo ulteriormente, che solo la compattezza totale della categoria ha la possibilità di contrastare il disegno delle compagnie petrolifere che punta all’eliminazione del gestore. Se non si riuscisse in una levata di scudi unitaria, non scomparirà solo il gestore ma anche i suoi rappresentanti».