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De Luce lascia la presidenza del Tribunale di Trani: “Orgoglioso di aver mantenuto gli uffici giudiziari negli storici palazzi tranesi”

Ha guidato il Tribunale di Trani nel periodo più difficile della sua storia, tra l’emergenza pandemica che ha condizionato, rallentandola, anche l’attività giudiziaria e le inchieste che hanno coinvolto diversi ex magistrati del circondario. È comunque positivo il bilancio che Antonio De Luce traccia al termine dei sei anni di mandato alla presidenza del polo giudiziario tranese. Per i saluti e ringraziamenti finali verso chi lo ha sostenuto alla guida del Tribunale, il 69enne magistrato ha scelto il Museo Diocesano, in piazza Duomo, a pochi metri da Palazzo Torres, dove nel gennaio del 2017 si celebrò la cerimonia del suo insediamento. De Luce subentrò a Filippo Bortone nello stesso ruolo che molti anni prima fu ricoperto da suo nonno. Una tradizione di famiglia, si potrebbe dire, portata avanti “con dignità ed umiltà – come ha ricordato lo stesso De Luce – al servizio del buon funzionamento del Tribunale ma soprattutto della giustizia”. Con la volontà mai venuta meno di ascoltare le esigenze di chiunque ricorresse al suo aiuto. Due i risultati raggiunti nel corso del suo mandato di cui De Luce si è detto particolarmente orgoglioso: da una parte l’aver mantenuto gli uffici giudiziari negli storici palazzi tranesi, dall’altra l’aver contribuito all’acquisizione da parte dello Stato di Palazzo Carcano. L’ultima uscita pubblica da presidente una settimana fa per il taglio del nastro alla nuova sede dell’Archivio del Tribunale e la visita a Palazzo Candido, sede del tribunale civile, dopo i lavori di restauro. Magistrato dal 1977, De Luce ha avuto la responsabilità di traghettare non senza difficoltà il Tribunale di Trani verso una nuova fase della sua travagliata storia recente. Anche da magistrato in pensione – dice – il suo profondo legame con Trani non verrà mai meno.

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