Quale sarà la conformazione delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado andriesi nel prossimo anno scolastico resta un rebus. Le diverse posizioni e le polemiche restano immutate sul tavolo della Regione Puglia dopo la proposta inviata dal Comune di Andria e le contro proposte dei consigli di istituto. Ieri pomeriggio c’è stato però un incontro in regione tra dirigenti scolastici ed assessore regionale alla Pubblica Istruzione Sebastiano Leo. Un momento di confronto a cui ha preso parte anche l’assessore comunale Dora Conversano ed alcune rappresentanze di genitori e docenti. Un momento nato essenzialmente per verificare da vicino le diverse posizioni in campo che tanto hanno fatto discutere in città dopo la proposta dell’amministrazione comunale.
La certezza è che ci sarà una modifica alla struttura delle scuole comunali andriesi e questo lo ha ribadito a chiare lettere anche l’assessore Leo che si è detto, tuttavia, particolarmente attento e sensibile a tutte le posizioni in campo. Toccare gli assetti organizzativi spesso cambia profondamente anche gli assetti sociali di interi quartieri. E questo è stato un passaggio più volte sottolineato. Così come sono state ribadite le diverse posizioni in campo specialmente delle scuole che saranno eventualmente toccate dal dimensionamento scolastico e cioè l’Istituto “Oberdan” e la “Cotugno”. Ribadite le criticità anche strutturali con la mancanza di spazi adeguati in alcuni casi, resta anche da capire la posizione della scuola dell’infanzia “Carella” che resta nel limbo grazie ad un asterisco inserito nella proposta dell’ente comunale. Alcuni genitori hanno rimarcato, invece, l’assoluta correttezza nella scelta di protestare ed altri hanno ricordato come il nuovo piano non crei le condizioni ottimali, per esempio, per i trasporti vista la lontananza di alcuni plessi a cui afferire in caso di via libera. Tra gli interventi anche qualche mugugno per la scelta di diminuire a 9 le autonomie scolastiche visto che la città di Andria conta ormai storicamente su 8 scuole elementari e 8 scuole medie. Ipotesi anche questa al vaglio della regione con l’eventuale taglio di due autonomie scolastiche. Un fronte, insomma, tutt’altro che compatto e sereno per una modifica su cui l’ultima parola sarà della Regione ma su cui, siamo convinti, si continuerà a parlare tanto viste le posizioni in campo ed una sintesi che sostanzialmente a livello cittadino non c’è assolutamente stata.