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Dimensionamento scolastico ad Andria, il “no” del circolo Cotugno: «Dove sono gli spazi per il nascente comprensivo?»

Spazi inadeguati ad accogliere il nascente istituto comprensivo, la creazione di un vero e proprio spezzatino scolastico in diversi quartieri della città, lo stravolgimento di una struttura ormai consolidata a livello didattico sul territorio. Sono queste alcune delle motivazioni che hanno spinto anche l’intero circolo “Cotugno” ad Andria a respingere al mittente, l’amministrazione comunale, la proposta verbale di nuovo dimensionamento scolastico. Tra i tanti problemi sollevati dal consiglio di istituto riunitosi ieri sera c’è anche il metodo utilizzato dall’ente per arrivare alla proposta.

Nelle ipotesi il nascente istituto comprensivo dovrebbe far capo al plesso “Giovanni Paolo II” dove, però, mancano sicuramente gli spazi adeguati per far fronte a nuove sezioni di scuola media e, soprattutto, anche agli uffici amministrativi.

C’è poi un vero e proprio problema di continuità didattica con uno stravolgimento che nei fatti ci sarà poiché si modificheranno inevitabilmente gli equilibri degli attuali docenti di diverse scuole dell’infanzia e primarie per creare un istituto che è ben al di sotto della media richiesta dalla Regione e cioè 925 studenti.

La proposta da considerare per l’attuale assetto del circolo “Cotugno” la spiega la stessa dirigente scolastica.

Parallelamente, ieri, altro consiglio di istituto questa volta alla “Verdi-Cafaro” che nel dimensionamento perderebbe lo storico istituto dell’infanzia “Carella” su via Bisceglie nato per servire il quartiere Fratta. Altra votazione negativa al piano proposto dell’amministrazione comunale ed altre barricate in un confronto serrato a scuola con il Sindaco Giovanna Bruno. In particolare oltre alla continuità didattica fortemente messa in discussione c’è un elemento sollevato in modo chiaro durante la riunione: un trend drammaticamente negativo delle nascite visto che in dieci anni si sono persi oltre 200 alunni per la leva primaria ed anche quei quartieri non sono esenti dal taglio del bacino d’utenza.

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