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Dimensionamento Scolastico ad Andria: arriva la bocciatura della Regione. Tutto invariato per il 2022/23

La Regione stoppa per l’anno 2022/2023 il piano varato dall’Amministrazione Comunale guidata da Giovanna Bruno sul dimensionamento scolastico. Una bocciatura chiesta a gran voce dalla stragrande maggioranza dei consigli d’istituto, dai sindacati e da parte del mondo della politica cittadina. Una bocciatura da parte della Giunta regionale pugliese, che ha accolto il coro di no arrivati dalla città e che ieri ha approvato il documento definitivo per il prossimo anno lasciando completamente invariato l’assetto a 10 autonomie scolastiche.

Nessuna modifica dunque per un piano che avrebbe modificato profondamente l’assetto delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado della città già a partire dal prossimo anno. Sarebbero state 9 le autonomie scolastiche ma con evidenti disagi visto l’accorpamento di istituti estremamente distanti tra di loro e con diverse peculiarità. L’assessore alla Pubblica Istruzione Dora Conversano aveva speso parole di grande elogio per questo piano mentre già nella stessa delibera di giunta comunale era palese la sostanziale contrarietà di tutto il mondo scolastico e sindacale cittadino. Contrarietà che nasceva soprattutto dalla mancata condivisione nell’approcciarsi ad un nuovo e così delicato piano di dimensionamento. Tra le altre cose, come sottolineato in uno dei pareri allegati, alcuni dei raggruppamenti creati ex novo contavano già poco più di 600 studenti e quindi a rischio “reggenza” o soppressione in breve tempo.

Lo avevamo già raccontato in tempi non sospetti in diversi servizi realizzati sull’argomento: l’impressione, della parte scolastica e sindacale, è che l’amministrazione avesse lavorato più per spostare “gruppi di numeri” che per risolvere realmente alcune criticità del mondo scuola cittadino. Dietro quei numeri, è stato ricordato, ci sono bambini, docenti e famiglie. Ora si torna al via, potremmo dire, e vedremo come intenderà muoversi l’ente comunale dopo la bocciatura regionale.

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