Un botta e risposta reso pubblico su Facebook riporta alta la tensione negli istituti scolastici comunali della città di Andria. Il nodo resta quello degli spazi destinati in particolare al 9° istituto comprensivo voluto fortemente dall’amministrazione guidata da Giovanna Bruno ormai due anni fa ma che concentra le attività in un solo plesso e cioè quello dedicato a Giovanni Paolo II in via Fucà. In questo caso il botta e risposta è tra l’istituto comprensivo “Cotugno” ed il “Rosmini-Dante Alighieri” una scuola, quest’ultima che abbraccia, invece, la gran parte del Quartiere Europa. Al momento l’amministrazione comunale ha certificato alla Regione Puglia la volontà di non modificare nulla nell’assetto scolastico cittadino delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Ma ha chiamato i dirigenti dei due istituti in una riunione, il 4 dicembre scorso, in cui ha chiesto disponibilità nel plesso “Dante Alighieri” per eventuali aule in caso di un maggior numero di iscrizioni nell’altro istituto comprensivo. Disponibilità che il dirigente scolastico, Mario Palmitessa, ha dato ma, come specificato in un post sui social e con una nota stampa, solo ed esclusivamente in via temporanea ed eccezionale e comunque solo dopo un parere favorevole di consiglio di istituto e dirigente stesso. La replica piccata dell’istituto “Rosmini-Dante Alighieri” è arrivata poichè l’istituto “Cotugno” in un post su facebook afferma che, invece, i genitori dei ragazzi per il prossimo anno potranno scegliere liberamente se iscrivere i propri figli nella sede attuale di via Fucà o presso via Ospedaletto (nella Dante Alighieri) facendo configurare l’attivazione di un secondo plesso di scuola secondaria di primo grado.
Una situazione che ha subito ingenerato confusione a pochi giorni proprio dalle iscrizioni che le famiglie saranno chiamate a fare per i ragazzi che finiscono il percorso della scuola elementare. Nella nota del dirigente Palmitessa si sottolineano delle difficoltà particolarmente evidenti soprattutto in tema di sicurezza sul lavoro e di responsabilità nei confronti dei ragazzi ma anche criticità logistiche e riduzione o utilizzo improprio dei laboratori. In più il plesso di via Ospedaletto è a circa due chilometri dalla scuola centrale di via Fucà ed è già un istituto comprensivo con scuola secondaria di primo grado che opera sul territorio.
Il botta e risposta sui social, comunque, a pochi giorni dall’avvio delle iscrizioni, riapre il tema di una situazione scuole comunali in città cristallizzata dopo la rivoluzione di due anni fa ma che ha delle difficoltà nei numeri e negli spazi proprio per il nono istituto comprensivo visto anche il costante drastico calo di nascite e giovanissimi. Tra le tante richieste arrivate proprio dalla dirigenza del “Cotugno” nella riunione organizzativa con il Comune di settembre c’era stata quella della costruzione di un nuovo plesso destinato alla scuola secondaria. Via però difficilmente percorribile per mancanza di risorse in primis ma anche per le tempistiche. Resta il necessario appello affinchè non si perda mai di vista l’oggetto base di queste diatribe e cioè giovanissimi studenti e le loro famiglie spesso disorientate e che chiedono invece solo certezze, lungimiranza e continuità nelle scelte di chi ha il compito di decidere.



