Nel 2020 l’Ecomafia non ha conosciuto lockdown né pause, e l’ambiente non è stato risparmiato. A fotografare la situazione è il rapporto Ecomafia 2021, realizzato da Legambiente. Resta sempre alta l’incidenza dei reati ambientali accertati e nella classifica regionale, Campania, Sicilia e Puglia sono le regioni più colpite da illeciti ambientali.
Nel rapporto 2021 la Puglia si colloca al terzo posto con 3.734 infrazioni accertate (il 10,7% sul totale nazionale), 1.424 sequestri effettuati, 3.230 persone denunciate e 15 arrestate. Numeri preoccupanti che mostrano un’illegalità diffusa in tutta la regione infatti nel ciclo del cemento l’11,8% dei reati in tutta Italia vengono commessi nella nostra regione. Male anche il ciclo illegale dei rifiuti con il sequestro di ben 278 discariche abusive nell’ultimo anno. Non va di certo meglio la classifica degli incendi negli impianti di trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti con ben 88 roghi registrati nel 2021.
Sono quasi 1000 invece i pugliesi denunciati per i reati contro la fauna come bracconaggio, commercio di fauna protetta e randagismo. Infine, nella classifica della pesca illegale la Puglia è seconda con 882 infrazioni accertate e 6,7 reati accertati per chilometro di costa. Crescono i Comuni sciolti per mafia. E cresce anche il tema dell’ambiente tra le motivazioni dei commissariamenti. Non solo rifiuti, abusivismo e appalti, ma anche servizi idrici, gestione dei boschi e delle aree protette. Attualmente, sono 32 i Comuni commissariati in italia per condizionamento della criminalità organizzata, tra questi i comuni pugliesi di Squinzano, Carovigno e Foggia.