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Foggia, operaio muore in seguito all’esposizione all’amianto nelle Officine Grandi Riparazioni: il Tribunale condanna RFI ad un maxi risarcimento per danni da lutto

E’ una sentenza destinata a creare un precedente, quella emessa dal Tribunale di Roma, che ha condannato per danni da lutto Rete Ferroviaria Italiana ad un risarcimento complessivo di un milione e 300 mila euro a favore dei familiari, assistiti dall’Osservatorio Nazionale Amianto, di un operaio originario di Orta Nova ma residente a Foggia, morto a causa di un mesotelioma epitelioide a causa dell’esposizione all’amianto. L’uomo ha lavorato dal 1969 al 1971 come aggiustatore meccanico presso le Officine Grandi Riparazioni di Foggia. Nel suo percorso lavorativo si è occupato della manutenzione dei rotabili ferroviari, stando a contatto con tubazioni, cavi e motori che lo hanno esposto in maniera diretta all’amianto. Peraltro in un periodo in cui non venivano usate le misure di sicurezza attuali. L’uomo morì nel 2009 all’età di 68 anni, con l’Inail che sin da subito accertò l’origine professionale della malattia. Il Tribunale di Roma ha ora condannato la liquidazione del danno di 850 mila euro oltre interessi, che si aggiungono a circa 200 mila euro per risarcimento diretto di una precedente sentenza della Corte di Appello di Roma. Al netto degli interessi, la somma complessiva ammonta dunque a circa un milione e trecentomila euro. L’ultima sentenza è motivata dalle sofferenze subite dalla vedova, morta anche lei nel frattempo e dai due figli dell’operaio in servizio alle Officine Grandi Riparazioni e afferma un principio, quello della liquidazione dei danni da lutto, destinato a fare da apripista.

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