C’è un problema di sicurezza degli studenti ma soprattutto c’è un problema che si trascina oramai da 10 anni e che non trova soluzione. E’ la storia che viene dal Liceo Scientifico “Nuzzi” di Andria che mentre resta una eccellenza a livello didattico e di progettualità future è balzato agli onori delle cronache per un furto avvenuto in pieno giorno all’esterno dell’istituto. Nell’area attigua al cancello d’ingresso, infatti, ieri mattina attorno a mezzogiorno dei malviventi hanno portato via cinque monopattini elettrici ed una bici tutti ancorati con delle catene. I mezzi sono stati caricati su di un furgone in pochissimi istanti e portati via. Questa mattina, dopo le polemiche inevitabili a seguito della diffusione di un video del furto che è diventato rapidamente virale, è arrivata la replica della dirigente scolastica la prof.ssa Nicoletta Ruggiero che ha spiegato il motivo per cui quei monopattini non possono essere parcheggiati all’interno del recinto della scuola.
Le criticità sono due in realtà: la prima è quella che nel parcheggio dell’istituto c’è un punto di raduno in caso di piano di evacuazione dell’istituto e gli spazi, al momento, sono contingentati solo a poche vetture perlopiù di collaboratori scolastici che provengono da fuori città. La dirigente ricorda, tra le altre cose, che dalle prove di evacuazione realizzate la presenza di monopattini e bici elettriche avrebbe creato un oggettivo intralcio non trascurabile in caso di emergenza considerato che la popolazione scolastica conta circa 900 studenti. Ma è il secondo elemento che fa riflettere e non poco: parte dell’area di parcheggio, infatti, è ancora un cantiere aperto. I lavori per la nuova ala del Liceo, infatti, sono stati consegnati alla ditta vincitrice esattamente dieci anni fa nel 2014. Ma le opere sono ancora lontane dall’essere terminate. Terminata la costruzione fisica della nuova ala solo nel 2021 è stato risolto in modo definitivo il problema del riscaldamento ed è utilizzabile solo il piano terra della struttura. Ancora fermo, invece, il cantiere per la conclusione delle opere al primo piano della nuova ala ed al piano interrato dove sarebbe dovuta esserci una piscina ed altre strutture sportive.
Una delle pagine più nere della provincia BAT che negli ultimi giorni è già tornata alla ribalta a causa del problema strade provinciali. Sul Liceo Scientifico i lavori, dal costo di circa 4 milioni di euro, sono stati bloccati a più riprese ed a causa di controversie tra l’ente e la ditta appaltatrice. A fine 2021, come detto, c’era stata una intesa con tanto di ripresa delle opere e l’impegno ad un nuovo cronoprogramma che avrebbe portato al termine dei lavori quantomeno della parte dedicata all’attività didattica ed esterna. Speranze per la piscina interrata erano già al lumicino tre anni fa. Ma da quegli impegni ad oggi praticamente nulla è cambiato. Operai nel cantiere non ci sono stati se non per un piccolissimo intervento esterno ed il Liceo Scientifico, che è una eccellenza del territorio da moltissimi anni, resta immersa in un cantiere.
L’episodio di ieri mattina e le parole della dirigente scolastica ripropongono il vero tema di questa vicenda: come sia possibile che in dieci anni non si sia stati in grado di completare opere che mediamente sarebbero finite in un paio d’anni e che avrebbero permesso di avere una scuola più moderna ed in cui era previsto un parcheggio per monopattini? Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza.