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Giornata Diocesana della Gioventù, 500 ragazzi a Canosa per riscoprire se stessi e la socialità perduta

Condivisione, riflessione ma anche festa. E’ lo spirito che ha accompagnato il raduno a Canosa di circa 500 giovani per la Giornata Diocesana della Gioventù. Un lungo pomeriggio di appuntamenti a partire dall’autonarrazione di se stessi e delle loro storie fino ad arrivare alle testimonianze dei docenti baresi, già vincitori del Global Teacher Award, Maria Raspatelli ed Antonio Curci, per giungere alla veglia di preghiera guidata dal vescovo Mons. Luigi Mansi.

Tema scelto per questa edizione dalla Pastorale Giovanile guidata da Don Vito Zinfollino è stato “Hurry up. Quale fretta ti muove”. Rialzarsi e non fermarsi allo stop imposto dalla pandemia. C’è tanta voglia di socialità ma c’è soprattutto da riadattarsi alla socialità ed in questo è fondamentale il ruolo della Chiesa soprattutto tra i più giovani che hanno bisogno di esempi e guide.

Al termine della veglia i ragazzi hanno ricevuto in dono uno specchietto che li aiuterà a contemplare il loro volto riconoscendo i propri pregi e i propri difetti. Consegnata, per l’occasione, alla cattedrale di San Sabino la “Croce della gioventù”, che in questi giorni farà tappa nelle varie parrocchie della diocesi per preparare i ragazzi alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona la prossima estate.

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