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Grano, cerealicoltori e consumatori a Bari: “Vogliamo che sia garantita la tracciabilità del prodotto”

Contro l’import selvaggio e raggiri per fermare le speculazioni che hanno fatto crollare il valore del grano. Si mobilitano agricoltori, consumatori e cerealicoltori provenienti da tutta la regione con un sit-in di protesta organizzato CIA Agricoltori Italiani di Puglia. L’iniziativa si è svolta al Varco della Vittoria posto all’ingresso del porto di Bari, uno degli scali marittimi in cui, nelle ultime settimane, sono arrivate decine di carichi di grano importato dall’estero che hanno determinato il crollo del valore del frumento duro italiano. Al sit-in in difesa della filiera italiana grano-pasta sono intervenuti, inoltre, numerosi sindaci e rappresentanti di tutti i livelli istituzionali. Rispetto ai valori massimi raggiunti nel giugno 2022 il prezzo del grano duro è sceso di quasi 200 euro a tonnellata. Continuando così, con il calo dei prezzi all’origine, spiegano, l’aumento dei costi di produzione e il calo delle rese causato dalla siccità, si corre il rischio di un abbandono della produzione cerealicola da parte di molte aziende. A preoccupare è il trend della bilancia cerealicola che non si arresta e il consolidarsi del passivo già verificatosi nei primi due mesi del 2023, portandosi nel primo trimestre dell’anno in corso a 1 miliardo di euro (per la precisione 1.014,6 milioni di euro) in peggioramento rispetto ai 798,4 milioni di euro del 2022.

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