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Idrosadenite suppurativa, una malattia cronica che ora anche in Puglia si può curare con un anticorpo monoclonale: le indicazioni dal Policlinico e dal “Perrino”

C’è una nuova speranza ed una cura ancora più efficace per color i quali sono affetti da idrosadenite suppurativa, una malattia cronica della pelle denominata a volta anche “acne inversa” poichè condivide con l’acne i noduli, gli ascessi, le cicatrici, ma che va oltre perché è più grave e debilitante sia per il fisico e sia per la mente. Un nuovo farmaco, un anticorpo monoclonale, ha appena ottenuto la rimborsabilità dal Servizio Sanitario Nazionale per questa indicazione terapeutica. L’inserimento di questa molecola nel Prontuario Terapeutico della Regione e la sua conseguente disponibilità rappresentano un significativo progresso, poiché consentono di offrire ai pazienti una opzione terapeutica in grado di migliorare la loro qualità di vita. E, come ci spiega Paolo Romita, professore associato in Dermatologia e Venereologia al Policlinico universitario di Bari, risulta fondamentale la diagnosi precoce della malattia.

Diagnosticata in ritardo nella maggioranza dei casi, colpisce più o meno 10 mila persone nella nostra Regione, tra cui molti giovani, portando con sé un pesante carico psicologico che compromette la loro vita personale, sociale e lavorativa. Le conseguenze ce le spiega il dott. Antonio Carpentieri dirigente medico del centro psoriasi dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.

L’idrosadenite suppurativa è una malattia complessa, favorita da una predisposizione genetica e aggravata da diversi fattori scatenanti, come il fumo, l’obesità e un’alimentazione sbilanciata. Ma oggi c’è una nuova speranza ed una nuova cura.

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