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Il dialetto barlettano torna protagonista al Teatro Curci: al via la rassegna con tre spettacoli in vernacolo

Un patrimonio identitario da custodire e tramandare, fatto di frasi, proverbi e parole che rischiano di scomparire, espressione più verace dell’anima di una comunità. Il vernacolo torna protagonista della scena culturale barlettana grazie alla mini rassegna promossa dal Comune con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese. Sul palco del Curci si alterneranno, tra i mesi di gennaio e marzo, tre spettacoli in dialetto, portati da compagnie di attori amatoriali barlettani. “Con l’obiettivo – spiegano dall’amministrazione – di divertire il pubblico rinsaldando il legame con le tradizioni linguistiche del passato”

INTERVISTA AD ORONZO CILLI (ASSESSORE ALLA CULTURA)

La rassegna si apre il 20 gennaio con lo spettacolo “Figgh e n’pout” della compagnia teatrale Kukattori

INTERVISTA A GIANCARLO GIANFRANCESCO (REGISTA SPETTACOLO)

Risate garantite anche il 15 febbraio con “U malatt arricchiscuot”, regia di Giacomo Caporusso, portato in scena da Tonino Acconciaioco e dagli Attori Comici Barlettani

INTERVISTA A TONINO ACCONCIAIOCO (ATTORE)

A chiudere la rassegna “A navicule sta’ vacande” dell’Associazione Culturale Teatrale Attori Spontanei Barlettani. Michele Cafagna riporta in scena uno spettacolo degli anni ’70 di suo padre Gino, indimenticato protagonista della grande commedia barlettana

INTERVISTA A MICHELE CAFAGNA (REGISTA SPETTACOLO)

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