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Interramento ad Andria, da fine marzo cantiere libero da interferenze di gas ed acqua: lavori in via vecchia Barletta

Si attende solo la notizia ufficiale ma sembra ormai nei fatti la seconda proroga del termine dei lavori di interramento ferroviario nell’abitato di Andria da giugno prossimo a fine anno. Una ulteriore proroga inevitabile visto soprattutto le opere che mancano al termine e le interferenze che continuano a caratterizzare un cantiere complesso che taglia la città in un punto di raccordo tra centro e periferia. Concluse tutte le lavorazioni dell’acquedotto e del gas con gli spostamenti delle tubature nella parte di via Trani e via Milite Ignoto ora altri lavori si stanno effettuando su via Vecchia Barletta. In particolare sono arrivate da parte di Italgas, Aqp ed aziende che si occupano dell’interramento, le richieste di chiusura di via Lissa, via Custoza e via Vecchia Barletta per consentire il completamento delle opere di spostamento dei sottoservizi e per sostituire alcune tubature di gas ed acquedotto. Un lavoro che si dovrà concludere entro fine marzo data da cui l’intero cantiere di interramento sarà disponibile per le ditte che stanno svolgendo i lavori.

Negli ultimi giorni c’è stata comunque una accelerazione soprattutto nella parte a sud ed al centro del cantiere dove si opera per rinforzare le paratie laterali in vista anche della posa del ponte in via Bisceglie. Sarà necessario nelle prossime giornate anche uno stop parziale al traffico veicolare in via Ospedaletto per consentire le colate di cemento al di sotto del ponte carrabile posizionato ormai tempo fa e sotto il quale si è scavato sino alla quota necessaria per far transitare i treni. Ma le opere sono ancora tante e gli ormai oltre 600 giorni di cantiere non sono stati sufficienti a completarle tutte con la consapevolezza che a partire da marzo bisognerà ulteriormente accelerare in vista di una proroga che avrà comunque dei paletti molto stringenti di stato di avanzamento lavori e tempistiche da parte di Regione ed Unione Europea. Il rischio sullo sfondo resta sempre lo stesso: perdere il finanziamento da 180 milioni di euro con cui si sta realizzando il cosiddetto “Grande Progetto” gestito da Ferrotramviaria.

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