Furono circa 700mila i soldati italiani internati nei campi di prigionia tedeschi durante la seconda guerra mondiale: in 50mila non fecero più ritorno a casa. Una storia spesso dimenticata dalle celebrazioni ufficiali e dai testi scolastici, e che invece – dicono a Barletta – meriterebbe maggiore considerazione. La Brigata Pinerolo fa luce sul sacrificio di tanti giovanissimi militari che con coraggio servirono la Patria tra enormi disagi e sofferenze, anche pagando con la vita. Nel liceo scientifico “Cafiero” di Barletta il primo di un ciclo di seminari rivolto agli studenti pugliesi nell’ambito del “Cammino della Memoria”, iniziativa culturale organizzata di concerto con l’Ufficio Scolastico Regionale.
INTERVISTA A COL. GIOVANNI VENTURA (VICE COMANDANTE BRIGATA PINEROLO)
Tanti di quei soldati italiani morti durante il secondo conflitto mondiale avevano un’età di poco superiore a quella degli studenti che oggi assistevano al seminario. “Con esempi nei quali identificarsi – dicono dalla scuola – è anche più facile trasmettere messaggi positivi alle giovani generazioni”.
ANNA VALENTE (DOCENTE DI STORIA LICEO CAFIERO)
Doloroso fu il tributo pagato da Barletta dopo l’armistizio: centinaia di militari furono internati nei campi di concentramento nazisti. Al loro sacrificio è stata dedicata la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti.
ROBERTO TARANTINO (PRESIDENTE ONORARIO ANPI BAT)