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Attualità

La crisi di attrattività del centro storico di Andria da cui fuggono via le attività commerciali

Il caro bollette c’entra poco rispetto alla situazione del centro storico di Andria. Aldilà della grande piazza centrale intitolata a Vittorio Emanuele II sono pochissime ormai le attività commerciali che resistono alla morsa di una crisi dei luoghi più che meramente economica. In tanti una decina di anni fa hanno deciso di investire nella zona più antica di Andria. Tanti hanno aperto attività commerciali di ogni tipo: ristoranti, gelaterie, pizzerie e bar. Alla fine di quella epopea resta purtroppo davvero poco. L’ultima in ordine di tempo è la chiusura del ristorante Evò in via Arco Marchese. Due giovani chef che hanno scelto di cambiare il proprio destino dopo 9 anni di sacrifici. Stesse scelte effettuate dalle attività commerciali di via Vaglio che una dopo l’altra hanno spento le luci, per arrivare nelle stradine più interne passando nei pressi di Palazzo Ducale. Un deserto commerciale che non accenna ad un’inversione di tendenza. Che il problema non fosse stato solo ed esclusivamente economico è facilmente dimostrato dal trasferimento di alcune di queste attività in Corso Cavour, centro commerciale andriese nella zona chiusa al traffico veicolare dove non vi sono praticamente più locali disponibili.

Qualcosa è andato storto nell’attrattività del centro storico. Cosa? Sarebbe utile analizzarlo per provare a ricreare un vero filo conduttore tra il nucleo fondante della città di Andria ed il resto della comunità. Il mancato sviluppo di un appeal turistico, la difficile convivenza tra naturali esigenze dei residenti e quelle dei commercianti, il non voler gestire questa problematica nel tempo, l’azzeramento degli investimenti pubblici, la carenza di luoghi stabili istituzionali o commerciali. A questo bisogna inevitabilmente sommare anche il deperimento di Palazzo Ducale che sarebbe dovuto esser il fulcro culturale del centro antico. Adesso c’è una ipotesi di riqualificazione complessiva con un progetto parziale di sistemazione degli spazi sottostanti appena partito ma non sembra esserci, al momento, una chiarezza su quello che l’antico palazzo possa diventare nonostante un finanziamento intercettato dall’ente.  

Ora lo scenario desolante di via Vaglio è però questo che vedete nelle immagini. Si rischia di precipitare a molti anni addietro quando il centro storico era una terra di nessuno in cui non c’erano investimenti privati. Anche perché ad una crisi di attrattività si aggiunge una inevitabile ed importante crisi economica. I centri storici devono essere belli ed intriganti anche perché sono il vero metro per verificare lo stato di salute di una comunità.   

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