La condivisione della sofferenza da parte dell’intera comunità, spontaneamente strettasi attorno all’incommensurabile dolore di una famiglia apprezzata e stimata da tutti per garbo, cordialità, dedizione al lavoro. Oltre 2mila biscegliesi hanno salutato questo pomeriggio Rosa Mastrototaro, sua figlia Margherita Di Liddo e Marco, il nascituro al settimo mese che quest’ultima portava in grembo, deceduti nel tragico scontro stradale del 4 aprile scorso sulla provinciale 33 che collega Andria a Bisceglie. La Basilica di San Giuseppe ha ospitato i funerali, celebrati dall’arcivescovo Monsignor Leonardo D’Ascenzo, che nella sua omelia ha richiamato in diversi passaggi il celebre salmo 22, il cui grido iniziale «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», è riportato dai Vangeli di Matteo e di Marco come il grido lanciato da Gesù morente sulla croce. La morte non è l’ultimo atto della vita – ha aggiunto Monsignor D’Ascenzo – in quanto l’uomo è “accompagnato nel suo percorso dalla speranza della Resurrezione e della vita eterna”. Al termine delle esequie, il silenzio assoluto dei presenti sul sagrato della Basilica al momento dell’uscita dei feretri, interrotto dal lungo applauso nel momento in cui sono stati liberati in aria i palloncini raffiguranti un rosario, accompagnati dalle iniziali di Rosa, Margherita e Marco. Così Bisceglie, in uno dei suoi giorni più tristi e strazianti, scandito dal lutto cittadino, ha tributato loro l’ultimo, commosso saluto.
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