Perdere il lavoro alla publiparking potrebbe far saltare l’adozione: è questa solo una delle devastanti conseguenze che il ripallo di responsabilità tra l’amministrazione comunale di Andria e la municipalizzata Multiservice potrebbe portare a breve nella vita di Pasquale Cervone, come per tutti i 13 lavoratori operanti nella società che cura il servizio di riscossione dei pargheggi a pagamento nella città federiciana. L’appalto ormai scaduto e la prospettiva di affidare questo finora lucroso servizio alla multiservice con la promessa di far valere la clausola sociale per non lasciare per strada i lavoratori è stata annichilita dal recente scambio di lettere tra l’amminstrazione di Giovanna Bruno e la società in house. Se a dicembre scorso, infatti, venivano assunti precisi impegni nei confronti dei lavoratori, la sollecitazione firmata dall’assessore al bilancio e da quello alla mobilità Vilella e Colasuonno ha ricevuto una perentoria risposta da parte della multiservice: non solo non è possibile far valere la clausola sociale ma la multiservice ha già da fare i conti con 8 esuberi, scriveva l’amministratore Riccardo Infante per poi dimettesi dal ruolo. Per questo stamattina una parte dei dipendenti ha deciso di effettuare un sit in a palazzo di città: accolti dall’assessore al bilancio per poi incontrare il sindaco Giovanna Bruno, non si sono detti molto fiduciosi sulla soluzione alla problematica.
Non tutti i lavoratori della Publiparking hanno deciso di aderire a questo tipo di protesta: le sigle sindacali non sono unite sulle modalità di messa in mora dell’amministrazione Bruno rispetto agli impegni presi. Tutti però hanno in gioco lo stesso diritto: quello al lavoro.