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Le “scappa” la dentiera ma due denti finiscono nei polmoni: donna salvata a Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo

Febbre, dispnea e affaticamento respiratorio con un peggioramento ideomotorio e un declino cognitivo. Sono i sintomi con cui una donna di 72 anni è stata accompagnata nei giorni scorsi al Pronto Soccorso di casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo (Fg).

Gli specialisti dell’ospedale sotto la guida di Cristiano Carbonelli, medico responsabile della Pneumologia Interventistica, con una radiografia toracica hanno individuato un corpo estraneo all’interno delle vie aeree ed una polmonite circostante. Approfondendo la situazione anche con domande ai familiari, i medici hanno scoperto che nelle settimane precedenti la donna aveva accidentalmente espulso la dentiera, inalando una piccola parte, due denti e un ponte, nelle vie respiratorie. Un episodio che era stato quasi completamente dimenticato dalla donna e dai figli.

Per rimuoverla è stato necessario addormentare la paziente senza sopprimere la respirazione spontanea per consentire agli pneumologi di effettuare una esplorazione con broncoscopio rigido. Soltanto dopo una prolungata manovra di disostruzione bronchiale è stato possibile asportare la protesi dentaria con una pinza inserita all’interno del broncoscopio.

Dopo la terapia antibiotica necessaria ed il progressivo miglioramento delle condizioni cliniche, che hanno consentito la sospensione della ossigenoterapia, la donna è stata dimessa a domicilio a 6 giorni dalla broncoscopia.

Se la dentiera fosse finita nell’esofago- ha dichiarato Carbonelli – sarebbe stata eliminata tramite le feci. Nel caso della donna c’è stato sicuramente un mancato funzionamento dei riflessi di protezione delle vie aeree. Tra questi il più importante è sicuramente la tosse. Con i colpi di tosse la donna non è riuscita a disimpegnare i denti da un transito erroneo instradandoli verso le vie respiratorie con un elevato rischio di asfissia. Nella sfortuna ‒ ha concluso ‒, il posizionamento distale nel polmone della protesi dentaria ha evitato una manifestazione di asfissia acuta, ma ha prodotto le conseguenze croniche dell’evento: cioè quelle di una polmonite suppurativa evidenziata solo settimane dopo l’incidente, episodio che era stato quasi completamente dimenticato da paziente e familiari».

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