L’ultimo saluto, circondato dall’affetto dei suoi cari. Si sono celebrati ad Andria, presso la Chiesa del Crocifisso, i funerali di Pasquale Gissi, l’andriese più longevo, scomparso all’età di 108 anni, famoso per aver fatto ritorno a piedi dalla Germania in Italia dopo oltre un anno e mezzo di permanenza in un lager tedesco. Pasquale Gissi avrebbe compiuto 108 anni tra pochi giorni, l’8 luglio. Un esempio di forza, amore per la famiglia, di fede. La sua storia ha catturato davvero tutti. Nel maggio del 1940 fu arruolato nel Genio Civile dell’esercito, partecipando alle operazioni della seconda guerra mondiale, lungo la frontiera greco-albanese. Nel ’42 riuscì ad avere una breve licenza per tornare ad Andria e sposare l’amore della sua vita, Rosa. Una volta tornato sul fronte, l’8 settembre del 1943 fu fatto prigioniero dai tedeschi. Ammassato ed in condizioni disumane, dopo un mese di viaggio, il 14 ottobre arrivò in un campo di concentramento poco distante da Berlino. Un incubo che sarebbe durato un anno e mezzo: costretto ai lavori forzati, al freddo e sotto la neve. Andava nei boschi per tagliare la legna per oltre 10 ore al giorno di fatica. Il 10 aprile 1945 i tedeschi cominciarono ad abbandonare il campo, e lui con altri sei italiani si mise in marcia, a piedi, per raggiungere l’Italia. 2mila chilometri percorsi con le scarpe rotte, camminando di notte e nascondendosi di giorno. Dopo un mese di viaggio arrivò a Firenze, era il 12 maggio. Da lì riuscì a prendere un treno che lo riportò nella sua Andria. Il ritorno alla vita, il ritorno dalla sua Rosa e dai figli. Un esempio per tutti.
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