Sulle note di “Buon Viaggio” di Cesare Cremonini, la città di Canosa di Puglia ha dato l’ultimo saluto ai giovanissimi Antonio Lovino e Domenico Di Nunno, scomparsi il 27 luglio scorso nell’incidente tra la moto su cui viaggiavano ed un furgone, sulla strada provinciale 21. Quest’anno avrebbero compiuto 17 anni. I funerali, tenuti all’interno del palazzetto dello sport “Mauro Lagrasta” hanno visto una partecipazione numerosa. Diverse centinaia i presenti tra parenti, amici, i compagni di scuola del Liceo Scientifico “Fermi”, e i cittadini canosini alcuni dei quali, pur non conoscendo direttamente le giovani vittime, hanno risposto presente all’ultimo saluto ai due ragazzi. All’uscita dei feretri i palloncini bianchi lasciati librare nel cielo, e poi il lungo applauso di tutti i presenti. Alle esequie ha preso parte anche il sindaco Vito Malcangio, che ha istituito il lutto cittadino nel giorno dei funerali. La messa è stata celebrata da don Felice Bacco, parroco della concattedrale di San Sabino, il quale nell’omelia si è rivolto agli amici di Antonio e Domenico: «E’ stato bello vedervi uniti, sostenervi reciprocamente, consolare le famiglie – ha detto il sacerdote -. Vi siete stretti tra di voi: è stata una bellissima testimonianza». In chiusura, poi, il messaggio commovente di Elisa Lovino, sorella di Antonio: «Non hanno avuto tempo di vivere e scoprire. E noi dobbiamo ricordarci di non sprecare mai un secondo della nostra vita», ha detto la giovane. «Ora pagherei per avere un secondo in più da trascorrere con lui, per dirgli le cose che non gli ho detto perché potevo dirle domani». «Sei la mia roccia, siamo cresciuti insieme nel cortile, giocando e ridendo – ha aggiunto Gaia, cugina di Domenico Di Nunno -. Abbiamo condiviso tutto e non ti lascerò mai».
E intanto sul fronte delle indagini della Procura di Trani, che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, si cerca ancora di capire cosa sia accaduto quel giorno sulla sp21, all’incrocio con via Pozzillo. Nel registro degli indagati, come atto dovuto, c’è il nome del 44enne originario di Barletta che era alla guida del furgone. Le autopsie sui corpi dei due giovanissimi sono state eseguite martedì scorso a Bari.
In attesa di conoscere la verità, resta il dolore. Quello delle famiglie e dell’intera comunità canosina che non ha fatto mancare il proprio conforto, la vicinanza nel dover salutare due giovani vite spezzate troppo presto.