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No a funerali pubblici per il 26enne morto sabato a Trinitapoli. Al cimitero schierate le forze dell’ordine. La famiglia protesta: “vergogna”

L’ ordine di celebrare stamattina e in forma privata i funerali del 26enne morto sabato pomeriggio in via Cerignola a Trinitapoli in un tragico incidente stradale ha fatto infuriare la famiglia del ragazzo. Il giovane deceduto risponde al nome di Giuseppe Carbone e sarebbe imparentato con esponenti della criminalità organizzata della città casalina. Per questo dalla Questura è pervenuta l’imposizione di celebrare le esequie del 26enne in forma strettamente privata e la celebrazione è avvenuta questa mattina presso il cimitero della città casalina, dove la famiglia ha trovato schierati numerosi agenti di polizia e carabinieri. Un parente della vittima si è sfogato sui social mostrando i video delle forze dell’ ordine schierate nei pressi del cimitero. Nel suo post l’uomo contesta la decisione: “è incensurato”, scrive, e indica i carabinieri della stazione di Trinitapoli nel sostenere che l’ordine sia stato notificato solo tre giorni dopo la tragedia e a poche ore dall’ estremo saluto. “Portato direttamente dal luogo dell’incidente alla camera mortuaria del cimitero senza dignità, senza essere confortato da nessuno per 4 interminabili giorni!” – scrive il parente su Facebook affranto dal dolore. Ma il segnale lanciato dalle forze dell’ordine è inequivocabile: la criminalità non può avanzare, mai.

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